Fondazione Pino Pascali
Il museo Pino Pascali nasce nel 1998, in seguito al lascito, da parte della famiglia dell’artista, di un cospicuo numero di opere e cimeli. La sede, che precedentemente si trovava nel centro storico di Polignano a mare, si trova oggi sul lungomare, in un ex matattoio comunale restaurato, a picco sugli scogli. La Fondazione Pino Pascali si costituisce come tale nel 2010, per iniziativa del comune di Polignano a mare e della Regione Puglia. L’obiettivo da cui ha preso le mosse l’attività della fondazione è la promozione della conoscenza della figura e dell’opera di Pino Pascali, artista polignanese ed esponente di indubbio rilievo del panorama artistico degli anni Sessanta, scomparso prematuramente e tragicamente in un incidente stradale a Roma. Il recupero e la conservazione dello “spirito pascaliano”, della sua propensione all’innovazione e alla sperimentazione dei linguaggi, sono i pilastri sui quali si fonda e si sviluppa l’attività espositiva del Museo. Come si organizza, nel concreto, l’attività espositiva (ma non solo) all’interno del museo? Si potrebbe affermare che il modello al quale guarda è quello del centro polifunzionale, con una spiccata vocazione alla multimedialità. La ricerca del museo si orienta infatti proprio verso la sperimentazione di un’ampia varietà di linguaggi, resa anche possibile dalle nuove tecnologie: si spazia quindi dalle arti visive, alla fotografia, al video, alla performance, alle installazioni ambientali e spettacolari (a proposito di installazioni, ricordiamo che la Fondazione possiede un vero e proprio Giardino dell’Arte adiacente alla struttura). Si tratta quindi di un contenitore, la cui attività è chiaramente distinta in alcuni blocchi che potremmo definire sotto-contenitori. C’è il blocco destinato alla ricerca e all’esposizione delle opere di Pino Pascali, naturalmente; c’è il settore deputato alla collezione permanente, alla quale è dedicato un intero piano dell’edificio; c’è un blocco dedicato alla cura, alla progettazione e all’esposizione temporanea del lavoro di artisti italiani (con particolare attenzione agli artisti pugliesi) ed internazionali. La commistione di questi elementi, la possibilità di ammirare una collezione permanente di alto valore assieme ad una ricca e continuativa programmazione di mostre temporanee, fa sì che il pubblico, visitando il Museo, viva un’esperienza in linea con standard museali riconosciuti su scala mondiale. Infatti è stato assegnato alla Fondazione, nel 2013, il Primo Premio come Miglior Fondazione d’Arte Contemporanea d’Italia. Degna di nota è anche l’iniziativa del “Premio Pascali”: il premio fu istituito originariamente dai genitori dell’artista nel 1969, per onorarne la memoria. Presidente del premio è stata inizialmente Palma Bucarelli, in qualità di soprintendente della GNAM di Roma. Fra gli assegnatari del premio possiamo ricordare Maurizio Mochetti, Vettor Pisani, Luca Patella, Jannis Kounellis. L’assegnazione del premio fu poi sospesa per vent’anni, fino al 1997, anno in cui il premio è stato ripristinato per volere della direttrice del museo Rosalba Branà. Oggi, una giuria di esperti del panorama artistico internazionale sceglie l’artista, il collettivo o la personalità del mondo dell’arte, che sappia meglio incarnare lo spirito del premio e quindi dell’arte pascaliana: la freschezza dell’arte ancora in fieri, non canonizzata, che tuttavia abbia una forza espressiva e di significato tale da poter essere riconosciuta dalla critica d’arte su scala internazionale. Un altro elemento rilevante al fine dell’assegnazione del premio è la propensione dell’artista a sperimentare con diversi media e linguaggi. Abbiamo fino a questo punto cercato di tratteggiare un ritratto di una realtà multiforme e in continua evoluzione, senza dubbio un unicum sul territorio pugliese e dalle peculiarità che spiccano a livello nazionale ed internazionale. Guardando al futuro, l’attività del museo si mostra sempre più proiettata in una dimensione che superi i confini del territorio pugliese, pur rimanendo sempre profondamente radicata ad esso. Basti pensare, ad esempio, all’iniziativa della Rete dei Musei dell’Adriatico che si propone di favorire il confronto, il collegamento e la collaborazione tra realtà museali analoghe che si affacciano sull’Adriatico. La Fondazione Pascali è oggi una realtà aperta, che accoglie il visitatore e orienta il suo sguardo verso orizzonti sempre più ampi.