Sponge 10. Arte e sperimentazione nel segno della collettività
La strada che da Fano porta a Pergola è immersa nel verde dei colli marchigiani e rappresenta una perfetta introduzione all’atmosfera silenziosa e contemplativa che si respira a Casa Sponge; un luogo che è al tempo stesso residenza privata (dell’artista Giovanni Gaggia), rifugio e punto di incontro che da dieci anni ospita artisti e curatori internazionali. Un lungo percorso che ora viene festeggiato con una mostra a cura di Serena Ribaudo. Una vera e propria festa in cui i partecipanti sono coloro che, passando in questi luoghi, hanno condiviso pensieri, processi artistici ed esperienze capaci di influenzare i reciproci percorsi. Mentre ci si muove attraverso le stanze osservando le opere dei 25 artisti, sono le parole dello stesso Gaggia ad accompagnarci in un viaggio attraverso le memorie legate a questo luogo, in cui arte e vita si intrecciano indissolubilmente. La casa stessa, spettatrice silente di queste storie, è la vera protagonista; luogo simbolico in cui nascono e si sviluppano le relazioni più significative per le nostre vite, a partire da quelle genitoriali. Ad essa sono dedicati alcune opere presenti in mostra come l’eterea giostra di Pierluca Cetera che trasforma la girandola di api, dono di buon auspicio solitamente dedicato ai nuovi nati, in un delicato volo di esseri umani che in un gioco di ombre si trasformano in anime leggiadre, quasi numi tutelari a difesa delle nuove decadi a venire.