Machina_Gregorio Botta


La mia è un’arte del togliere, del poco, del meno, sperando di arrivare a un’arte del niente – Gregorio Botta


Riflessi cangianti, silenzio, vuoto, luce; questi sono alcuni degli elementi che compongono le opere di Gregorio Botta attualmente allestite presso il Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro per la mostra personale organizzata dal Comune, dall’ Assessorato alla Bellezza e dal Sistema Museo, e curata da Ludovico Pratesi. Machina, questo il titolo della mostra, fa riferimento agli elaborati sistemi scenici di origine rinascimentale che prevedevano complesse macchine progettate, allo scopo di sorprendere gli spettatori. Proprio sulla scia di questo riferimento si colloca l’opera site-specific pensata per gli spazi dell’ex Chiesa del Suffragio.


Gregorio Botta

Una grande struttura in ferro che, come una matriosca, ricalca perfettamente il perimetro dodecagonale della chiesa. Un prisma a primo impatto chiuso, duro e misterioso come una fortezza inespugnabile, che racchiude, però, al suo interno, una lampada ad olio in movimento; una luce danzante che è possibile scorgere solamente avvicinandosi ai tagli che si aprono sulla scultura come delle ferite. Un’architettura che cela una scintilla vitale e spirituale che incessantemente prosegue con il suo movimento circolare.


Gregorio Botta

Altro dispositivo scenico è quello messo in mostra nel grande vuoto della sala del Loggiato. Qui Botta ha collocato tre esili tavoli rettangolari in ferro che ricordano i banchi del pesce a memoria dell’antica funzione dello spazio. La superficie superiore dei tavoli, ondulata e ruvida, permette all’acqua di fluire, depositarsi e creare piccoli specchi cangianti. L’acqua che qui sgorga e fluisce è un tratto caratteristico dell’artista che ritroviamo presente anche nell’ installazione a parete che fa da fondale. 14 elementi in vetro, concavi e circolare sono fissati al muro come delle antiche lanterne; tante lenti pronte a raccogliere la luce emanando riflessi e bagliori potenziati dall’acqua depositata sulla superficie del vetro. L’opera è formata sia dall’oggetto stesso che dalla sua ombra e dal suo riflesso richiamando alla mente l’idea di un’esistenza precaria e provvisoria.


Gregorio Botta

Le sculture dinamiche (macchine) di Gregorio Botta, attraverso materiali essenziali e giochi di luce, ci permettono di riflettere sullo spazio e sulla sua storia evocando un mondo lirico fatto di silenzio e raccoglimento.




MACHINA_ Gregorio Botta
A cura di Ludovico Pratesi
Centro Arti Visive Pescheria – Corso XI Settembre 184, Pesaro (PU)
26/11/2016 – 31/012017